È
quasi un anno che l’ex
Convento dei Servi di Maria di Sabbioneta in gestione all'associazione presieduta da Matteo Fazzi,
complesso che originariamente includeva la bellissima Chiesa
dell'Incoronata, ha chiuso ancora le sue porte.
Tutto era cominciato così…
Il Convento dei Servi
di Maria di Sabbioneta
era stato scelto da Vespasiano Gonzaga
per conservare la sua importante biblioteca
affidata a questi religiosi, che tuttavia alla fine del 1700 vennero cacciati
dai Francesi, perdendo le tracce di questa importante raccolta libraria.
L’ex Convento dei Servi
di Maria di Sabbioneta,
in seguito, diventò Ospedale poi “Casa di riposo
Serini” della Fondazione
Isabella Gonzaga Onlus che nel 2010 trasferì l’attività in altro edificio
lasciando questo complesso conventuale pur mantenendone la proprietà.
Solo dopo un anno di abbandono, lo stato
dell’immobile era tale, come risulta da alcuni estratti del verbale ASL
redatto a seguito di un sopralluogo per verificare la possibilità di
accogliervi dei profughi
e da alcune immagini.
Questo, lo stato dell'immobile (in
particolare come risulta dal verbale ASL di cui al link sopra) e i preziosi
arredi dell'ex Convento
dei Servi di Maria nel Comune
di Sabbioneta, sito
UNESCO, "Città
ideale", la "Piccola
Atene", tra i "Borghi
più belli d'Italia", quando è stato affidato
all'associazione di volontariato Ermes Centro Studi
Giovanile con presidente Matteo Fazzi:
infiltrazioni di acqua al primo piano per problemi sulla copertura, impianti
obsoleti (termico, condizionamento, idrico, elettrico), mancanza di acqua,
materassi abitati da topi, locali e arredi (non più utilizzabili, obsoleti,
tant'è che nel trasferimento della Casa di riposo
Serini era stato traslocato tutto il riutilizzabile e lasciato sul posto
quanto era da smaltire come rifiuto) imbrattati da escrementi di topi e
piccioni, insetti.
Perché Ermes Centro Studi
Giovanile guidata da Matteo Fazzi
prende in affitto al costo iniziale di 1.500 euro al mese poi portato a 1.000
un immobile in questo stato con l'impegno a realizzare la valorizzazione
dell'immobile intendendo sia il restauro sia la realizzazione di attività
culturali e l'apertura al pubblico, considerando anche che non presentava più
le caratteristiche storiche architettoniche originarie in quanto già manomesso
diverse volte per adeguarlo alle destinazioni d'uso che si sono susseguite?....
Rimandiamo al prossimo post.